Questo scatto risale all’ottobre 1993 ed è un altro dei quatto fatti col banco ottico Toyo 45C nella serie “Movimenti quotidiani“.
La foto ritrae una parte dei libri gialli di mio padre, accanto ai quali aveva lasciato il suo immancabile stuzzicadenti.
In alcuni libri si possono vedere dei buchi, che io a suo tempo avevo fatto con le freccette, mancando il bersaglio poco distante.
L’illuminazione fu ottenuta con un illuminatore spot di taglio con lampada presumibilmente da 650W posizionato sulla destra; infatti i primi libri a destra sono quasi sovraesposti nonostante le manipolazioni in camera oscura.
La scena è caratterizzata da un intervallo di luminosità enorme tra zone in piena luce e zone in ombra. Nonostante ciò la maggior parte delle zone in ombra riescono ancora a mostrare il dettaglio.
Il negativo era un Kodak T-Max 100 ASA in grande formato 10×15. Fu probabilmente sviluppato col rivelatore Ornano Gradual ST20 che spesso utilizzavo, anche se non avevo segnato i dati.
La stampa fu fatta su carta baritata Ilford Galerie di gradazione 2, sviluppata in Ornano Normaton ST18.
Sul retro della stampa avevo appuntato questi dati: 21″ F/16. Potrebbero essere sia i dati di ripresa che quelli di esposizione sotto l’ingranditore, anche se propendo più per la prima possibilità.
Il negativo è stato scansionato molti anni dopo la ripresa e mostra uno sporco diffuso, che soltanto in parte è stato eliminato in fase di ritocco. La stampa non ne ha risentito, in quanto è estremamente pulita, e la riproduzione sembra tutta un’altra cosa.
Anche questa stampa è una delle pochissime che ho incorniciato, e appesa in casa fin dal 1993.
Bella questa foto. Si vede la pastosità della stampa da macchina di grande formato. Peccato che tu non l’abbia scattata anche in digitale, nel 93 sarebbe stato difficile! Poteva essere bella anche a colori con tutti quei libri gialli. Perche’ non la rifai?
Sì, scattarla in digitale nel 1993 non era molto facile, hai ragione Silvano. Rifarla ora potrebbe essere un’idea, anche se i libri sono un pò sparsi in varie parti della casa, e quel mobile ora non c’è più. Per quanto riguarda la pastosità della stampa, come giustamente dici, è una cosa che a suo tempo si otteneva solo col banco ottico, meglio ancora con la stampa a contatto. Ma per farla occorreva una 20×25, cosa non da poco.